Il soffitto della Camera degli Angioli a Casa Buonarroti a Firenze

Una visita al Museo di Casa Buonarroti a Firenze

Sommario

Ti piace Michelangelo e vorresti saperne di più sulla sua vita e le sue opere senza entrare nel delirio dei grandi musei super affollati di Firenze?

Devi sapere che esiste un luogo in città fuori dai circuiti turistici di massa e per i veri amanti dell’arte dove è possibile vedere l’opera del grande maestro fin dagli inizi della sua straordinaria storia di artista; quindi se vuoi saperne di più continua la lettura di questo articolo dove ti sveleremo i segreti di Michelangelo a Casa Buonarroti.


Dove si trova il Museo di Casa Buonarroti a Firenze

Ci troviamo in Via Ghibellina, storica strada del centro storico fiorentino, sulla quale si affacciano antiche case e maestosi edifici, proprio qui al numero 70 si incontra un palazzo seicentesco conosciuto come Casa Buonarroti, oggi museo dedicato alla conservazione delle memorie della famiglia. Al suo interno è possibile ammirare alcuni pezzi autografi di Michelangelo di grande valore ma non così noti al vasto pubblico. Potremmo veramente definire Casa Buonarroti una vera e propria chicca nascosta.

Ingresso di Casa Buonarroti in via Ghibellina a Firenze

Michelangelo e Casa Buonarroti

Sappiamo che il 3 Marzo del 1508 Michelangelo acquistò per 1050 fiorini larghi, tre case e una casetta tra la via Ghibellina e la via Santa Maria – oggi via Buonarroti – un’altra piccola casa contigua fu acquistata da Michelangelo qualche anno dopo. Di queste cinque case, tre furono subito affittate e nelle due meno anguste Michelangelo abitò sicuramente fra il 1516 e il 1525, quando non era in giro per cave a scegliere marmi; nel 1525 tutte e cinque le case di via Ghibellina risultano affittate. Sappiamo, infatti, che Michelangelo si trasferisce nel quartiere mediceo di San Lorenzo per i numerosi lavori che vi svolgeva al tempo, finché non partirà definitivamente per Roma nel 1534.

Eppure, dai suoi carteggi l’artista pare ossessionato dal vedere il nome della propria famiglia affidato ad un edificio di Firenze che corrisponda a quello che lui stesso definisce “casa onorevole della città”. Il nipote Leonardo iniziò, quindi, una prima ristrutturazione che si limitò a una parte della proprietà, sarà dunque il figlio di quest’ultimo, Michelangelo Buonarroti il Giovane, personaggio di spicco nel panorama culturale della Firenze del primo ‘600, a occuparsi finalmente dell’adeguata sistemazione del palazzetto nominato ai Buonarroti, ossia quello che possiamo ammirare ancora oggi.

Gli eredi di Michelangelo

A Michelangelo il Giovane si devono la sistemazione delle sale monumentali, la passione collezionistica, il culto per le memorie familiari, l’acquisizione dei ritratti di famiglia, la sistemazione della Battaglia dei Centauri e il recupero della Madonna della Scala e di non pochi disegni autografi del prozio. Gli eredi successivi riuscirono poi ad assicurare la conservazione della casa attraverso un celebre testamento dalle regole ferree. Il periodo più difficile fu fra ‘700 e ‘800 con il presidio austriaco, ricordato come un periodo di forte degrado. Gli ultimi eredi furono Cosimo Buonarroti e Rosina Vendramin, ai quali si deve grande passione nel recupero della casa e della storia della famiglia. Morendo questi senza eredi diretti, la casa di via Ghibellina passò alla città di Firenze e si giunse infine alla costituzione della Casa Buonarroti in ente morale sotto il granduca Leopoldo II.

Da anni la Casa ha scelto la via di individuarsi come museo della famiglia Buonarroti, luogo di studio e di ricerca, con un’importante biblioteca specializzata nell’opera michelangiolesca e nella storia dell’arte dei secoli XVI e XVII. Qui è conservato l’archivio Buonarroti di proprietà della Casa, ad oggi il fondo più cospicuo al mondo di carte autografe dell’artista.

Visitiamo il piano terreno di casa Buonarroti

Visitando Casa Buonarroti, subito al piano terra il primo ambiente che si incontra è la sala archeologica dove è depositata la collezione di 150 pezzi di civiltà, epoche, tipologie e tecniche assai diverse, collezionate da Michelangelo il Giovane e Filippo Buonarroti. L’esposizione prosegue con alcune sale dedicate a opere di derivazione da Michelangelo, spesso provenienti dalle collezioni statali fiorentine fin dalla fine dell’Ottocento. Lo scopo era quello di testimoniare la fortuna che ebbero le invenzioni grafiche, pittoriche e scultoree di Michelangelo durante il XVI secolo. Sono inoltre qui esposti pezzi di valore collezionati dagli eredi del maestro.

Visitiamo il primo piano di Casa Buonarroti

Michelangelo ritratto a figura intera da Antonio Novelli nella Galleria di Casa Buonarroti a Firenze

Salendo al primo piano si incontra finalmente il mito: Michelangelo ci guarda entrare a casa sua da alcuni dipinti che lo ritraggono qui appesi alle pareti, tutti derivanti dal ritratto prototipo di Jacopino del Conte del 1535 che immortala Michelangelo all’età di cinquantacinque anni. Nella vetrinetta vedrai anche le pantofole del maestro, sicuramente la dimensione minuscola ti strapperà un sorriso, perché è quasi buffo immaginare tanta forza fisica in un corpo proporzionato a quella misura di piede!

Ecco che finalmente entrerai in una sala dove sono esposti, per essere contemplati nel silenzio e comodamente seduti – cosa impossibile nei musei affollati – i due rilievi della prima giovinezza di Michelangelo, che sono il vero e proprio emblema di casa Buonarroti: la Madonna della Scala e la Battaglia dei Centauri, ma di queste opere ti parlerò più avanti.

Sempre a questo piano si trova il modello per la facciata mai compiuta di San Lorenzo, cui segue una infilata di stanze che partendo dalla sala più famosa, detta Galleria, ci conducono alla scoperta di ambienti dedicati alla celebrazione del maestro e della sua famiglia. Proprio in Galleria è possibile vedere una delle opere più note della prima artista donna iscritta all’Accademia delle Arti e del disegno: Artemisia Gentileschi. La pittrice ha dipinto un pannello del soffitto con la personificazione de L’Inclinazione, anche per lei vale la pena varcare la soglia e visitare la Casa Buonarroti!

Il percorso continua con le salette dedicate ai bozzetti michelangioleschi, ai disegni autografi e volge al termine con le memorie per le celebrazioni del centenario michelangiolesco del 1875.

Modello ligneo di Michelangelo della Facciata di San Lorenzo a casa Buonarroti a Firenze

Tutto è iniziato da qui: La Madonna della Scala

La Madonna della Scala di Michelangelo è datata al 1490 circa, quando egli aveva soltanto 15 anni, e sappiamo che Cosimo II dei Medici la restituì a Michelangelo il Giovane come segno di riconoscimento per l’opera di valorizzazione e memoria del grande avo che si stava avviando proprio in quegli anni.

Nonostante le piccole dimensioni, il rilievo ha un respiro già monumentale, con la Vergine che occupa tutta l’altezza disponibile della lastra di marmo da un margine all’altro. Come abbiamo detto, Michelangelo realizza quest’opera quando è ancora adolescente, eppure già sì trovano elementi che egli svilupperà nel corso di tutta la sua carriera: la monumentalità appunto, Il bambino erculeo girato di spalle, la madre che mantiene una posizione e un’espressione quasi scisse dal bambino, che pure sta allattando, come fosse in uno stato di assenza-assorta nel presagio del futuro martirio del figlio, un anticipo dell’immagine di Maria che Michelangelo affronterà ancora altre volte durante la sua vita di artista (come ad esempio nelle tombe per i Medici in San Lorenzo).

Madonna della scala di Michelangelo a Casa Buonarroti

La Battaglia dei Centauri, il gioiello di Casa Buonarroti

La prima testimonianza che abbiamo sulla Battaglia dei Centauri è del 1527, quando l‘agente dei Gonzaga si trovava a Firenze proprio per tentare di acquistare ad ogni costo quest’opera del Maestro, senza però riuscirvi. 

Sarà poi Ascanio Condivi, primo biografo di Michelangelo, a menzionare la Battaglia nella prima stampa de La vita di Michelangelo Buonarroti nel 1553; biografia scritta quando l’artista era ancora in vita. Nelle pagine del Condivi, l’artista stesso ricorda con grande apprezzamento di aver realizzato il rilievo quando era ancora un adolescente

Sempre il Condivi riporta che l’opera era stata eseguita per Lorenzo il Magnifico su un tema suggerito dal poeta Agnolo Poliziano. Il rilievo rimase sempre nella casa fiorentina della famiglia Buonarroti, da dove non è mai uscito, infatti quando Michelangelo Buonarroti il Giovane cominciò a riallestire il palazzo, la Battaglia ebbe subito un ruolo di punta nelle celebrazioni.

In realtà il soggetto non è ancora ben definito, sia Condivi che Vasari lo nominano in maniera diversa: come Il ratto de Deianira e la zuffa dei Centauri oppure La battaglia di Ercole coi centauri, ma sicuramente l’interesse di Michelangelo era quello di comunicare forza, dinamismo e azione, più che concentrarsi su un preciso episodio di mitologia! Anche in questo rilievo giovanile il maestro anticipa molti dei temi che affronterà in futuro. L’opera però non venne terminata da Michelangelo tanto che ancora oggi sui personaggi si vedono i segni dello scalpello, è dunque molto probabile che a causa della morte di Lorenzo il Magnifico nella primavera del 1492 il rilievo sia stato lasciato incompiuto.

Battaglia dei Centauri di Michelangelo a Casa Buonarroti

Concludiamo la nostra visita a Casa Buonarroti: i disegni di Michelangelo

La raccolta dei disegni di Michelangelo conservati gelosamente dalla famiglia del Maestro è la più ricca al mondo, con più di 200 fogli, nonostante alcune vendite fatte da Filippo Buonarroti –  immischiato in vicende rivoluzionarie – a Francia e Inghilterra.

Bozzetti michelangioleschi a Casa Buonarroti a Firenze

Ci racconta Giorgio Vasari che nel 1564, poco prima di morire, Michelangelo aveva bruciato un “gran numero di disegni, schizzi e cartoni fatti di man sua, acciò nessuno vedessi le fatiche durate da lui ed i modi di tentare l’ingegno suo, per non apparire se non perfetto”. Anche per questo motivo i disegni di Michelangelo fin da subito sono stati rari e preziosi. Sappiamo che Leonardo, primo e unico erede, pagò un prezzo molto salato per acquistare un gruppo dei disegni dello zio che sono ancora oggi parte della collezione. Per motivi di conservazione i disegni non possono essere esposti in maniera permanente, così in questa ala del museo sono presenti a rotazione piccoli nuclei del prezioso patrimonio grafico di Michelangelo.

La nostra proposta di visita a Casa Buonarroti

Alla scoperta di Michelangelo in una visita insolita

Questo tour prevede l’ingresso a Casa Buonarroti, al Museo del Bargello e, per i super appassionati, alle Cappelle Medicee.

Si parte dalla biografia e dalle prime opere del maestro a Casa Buonarroti, per poi dirigerci al Museo del Bargello, seguendo la crescita del giovane scultore dall’adolescenza fino alle prime opere adulte. 

E se siete dei veri fan quale migliore conclusione per il nostro tour che la visita alle Cappelle Medicee? Qui nella Sacrestia Nuova troviamo il capolavoro maturo dello scultore, dove, attraverso tormento ed estasi, lo conducono a vette altissime. 

Info, durata e costi di questo tour

Info: quando si pianifica questo tour bisogna stare molto attenti agli orari di apertura del Museo del Bargello, mentre Casa Buonarroti e Cappelle Medicee hanno orari più regolari. In base al periodo e alle tue esigenze valuteremo la migliore combinazione.

Il Museo di Casa Buonarroti è aperto: dalle 10 alle 16.30

Il tour non si effettua il martedì giorno di chiusura di Casa Buonarroti, Museo del Bargello e Cappelle Medicee. 

Durata: La visita complessiva dei 3 musei ha una durata minima di 3 ore. 

Costi: il Biglietto intero di Casa Buonarroti costa euro 8,00, il ridotto costa euro 5,00. 

Quanto costa la visita guidata? Le nostre visite partono tutte da euro 150 per le 3 ore di visita, ma per conoscere esattamente il costo potete scrivere a info@iconatoscana.it e vi risponderemo il prima possibile.

Se pianifichi la visita da solo ti sarà certamente utile consultare il sito ufficiale di Casa Buonarroti

Anche per i biglietti e gli orari di Bargello e Cappelle Medicee puoi consultare il sito ufficiale

Se invece non sei mai stato a Firenze e vuoi assolutamente vedere il David, allora consulta il nostro tour classico su Michelangelo

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